TPLA - Nuovo Progetto UROLOGIA

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TPLA
(Trans-Perineal interstizial Laser Ablation)
per l'Ipertrofia Prostatica
TECNICHE MINI-INVASIVE PER IL TRATTAMENTO DELL’IPERTROFIA PROSTATICA

L’Ipertofia Prostatica Benigna (IPB) è la patologia urinaria più frequente negli uomini e può portare a disturbi della minzione, quando la terapia farmacologica non riesce a controllarli o non è ben tollerata si deve ricorrere agli interventi, che spesso sono a rischio per l’età o per le patologie, specie cardiologiche, concomitanti. Inoltre gli interventi anche se eseguiti per via endoscopica ( Turp, Tuip, Greenlaser, Tulep ecc) comportano varie complicanze e in un alta percentuale dei casi provocano l’eiaculazione retrograda.
Attualmente sono state proposte numerose metodiche mini-invasive che oltre ad evitare l’eiaculazione retrograda possono essere effettuate anche in pazienti di età avanzata e in terapia con farmaci anticoagulanti.

Tra le tante, oltre al Rezum, noi utilizziamo da diversi anni, anche nei trattamenti focali per i tumori della prostata, la Termoablazione mediante Echolaser a diodi, che preserva le strutture e la funzionalità.
      

Questa tecnica ci permette di trattare prostata anche voluminose, portatori di catetere a permanenza, pazienti in trattamento con anticoagulanti che non possono essere sospesi o sostituiti.
L’intervento può essere eseguito in anestesia locale, noi normalmente preferiamo anche una sedazione, in DH o ricovero giornaliero. La tecnica viene eseguita con il paziente in posizione ginecologica, viene introdotto un catetere vescicale per un lavaggio per il tempo del trattamento per evitare il riscaldamento della zona uretrale. Si posizionano una o due fibre laser per lobo, in base al volume prostatico, di 0.3 mm per via trans-perineale sotto guida ecografica con sonda trans-rettale mediante sottilissimi aghi di 21 gauge (0.8 mm). Le fibre vengono posizionate a distanza di circa 8 mm dall’uretra e dal collo vescicale. Il trattamento, cioè l’erogazione della luce laser, di circa 1800 J di energia con una potenza dai 3 ai 5 W, dura circa 10- 20 minuti in base al volume prostatico e consiste nel ridurre il volume mediante un processo di citoriduzione indotta dal laser con azione di riscaldamento del tessuto che viene distrutto per necrosi coagulativa e riassorbito, il processo continua anche dopo aver terminato il trattamento.Il catetere viene rimosso dopo un periodo variabile da 1 a 15 giorni.
Attualmente abbiamo trattatato prostate di dimensioni dai 40 cc ai 180 cc, alcuni  pazienti  erano portatori di catetere a permanenza, anche in pazienti in tattamento con anticoagulanti, con buoni risultati e preservando le funzionalità compresa l’eiaculazione.

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